giovedì 23 agosto 2018

ASMA e RINITE ALLERGICA

ASMA e RINITE ALLERGICA
La rinite allergica e l’asma spesso sono presenti contemporaneamente: chi soffre di rinite allergica può soffrire anche di asma e viceversa. L’asma e la rinite allergica, infatti, possono essere considerate espressioni di un’unica malattia; sono due manifestazioni di uno stesso processo infiammatorio e sono comunemente associate. Recenti indagini hanno dimostrato come: fino all’80% dei soggetti affetti da asma soffrono anche di rinite; fino al 40% dei soggetti che soffrono di rinite possono presentare asma. La rinite costituisce un significativo fattore di rischio per l’asma. Le due malattie hanno in comune cause e fattori scatenanti, come gli allergeni, meccanismi e sostanze che determinano la sintomatologia, come i mediatori del processo infiammatorio. Per i pazienti con asma e rinite allergica concomitante è maggiore la probabilità di presentare un attacco asmatico e di ricorrere al pronto soccorso a causa dell’asma. Poichè le due condizioni sono strettamente correlate, è necessario, nel caso in cui una delle due malattie sia presente, indagare anche sull’eventuale presenza dell’altra mediante accurata anamnesi ed esami clinici. Qualora le due malattie fossero concomitanti, è importante gestirle con una strategia combinata, che le tratti appunto simultaneamente. Nel caso, molto comune, in cui rinite allergica e asma fossero coesistenti, infatti, dovrebbe essere intrapresa una terapia combinata per trattare sia i disturbi delle vie aeree superiori, tipici della rinite allergica, sia i disturbi delle vie aeree inferiori, caratteristici dell’asma. Un trattamento ottimale della rinite allergica può migliorare l’asma concomitante. Alcuni farmaci, come i glucocorticoidi e gliantileucotrienici, seppur con indicazioni differenti e con differente meccanismo d’azione, sono risultati efficaci nel trattamento sia dell’asma sia della rinite allergica concomitanti. Come per altre malattie, affinché la strategia terapeutica risulti vincente è indispensabile che il paziente segua scrupolosamente le prescrizioni e le raccomandazioni del medico, assumendo regolarmente e correttamente i farmaci e adottando tutti quei piccoli accorgimenti che possono aiutare a vivere meglio (vedi consigli utili asma e rinite allergica). L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aereemolto comune: è caratterizzata da un’aumentata reattività delle vie respiratorie a stimoli di vario genere. Nell’attacco d’asma si verifica un restringimento delle vie aeree, ossia una riduzione del loro diametro. Durante l’atto respiratorio normale, l’aria entra ed esce liberamente dai polmoni. Ma, durante un attacco d’asma, il rivestimento delle vie aeree si ispessisce, i muscoli della parete delle vie aeree si contraggono e il muco ostruisce le piccole vie aeree nei polmoni, rendendo difficoltosa la respirazione. Si tratta di una malattia episodica, in cui le fasi acute possono intervallarsi a periodi in cui non si manifestano i sintomi caratteristici.
Da un punto di vista clinico l’asma si presenta come episodirecidivanti di dispnea parossistica con sibili e tosse. La dispnea è la sensazione soggettiva di fame d’aria, di difficoltosa respirazione, di soffocamento. In genere la maggior parte degli attacchi asmatici è di breve durata (da qualche minuto a ore). L’entità dei sintomi è funzione della gravità dell’attacco asmatico. Ci sono fasi in cui ilbroncospasmo cioè la contrazione dei bronchi può persistere per uno o più giorni. Questa condizione di asma perdurante e clinicamente manifesta è definita "stato di male asmatico" L’asma può insorgere a qualunque età, ma l’insorgenza è prevalente nei giovani. Infatti, in circa la metà dei pazienti si verifica prima dei 10 anni, mentre 1/3 prima dei 40 anni di età. La malattia asmatica è più frequente tra i maschi durante l’infanzia, diventa equivalente durante l’adolescenza e mostra una progressiva prevalenza nel sesso femminile nell’età adulta. L’asma è una malattia eterogenea e, con le riserve dovute, si possono distinguere due principali meccanismi: ASMA ALLERGICO: dovuto cioè a forme di allergia; l’anamnesi personale e/o familiare è spesso positiva per malattie allergiche come rinite, orticaria, eczema. L’allergia è una risposta anomala da parte dell’organismo umano caratterizzata dalla iperproduzione di particolari sostanze del sistema immunitario, anticorpi della classe (Immunoglobuline E, IgE), nei confronti dei cosiddetti allergeni che sono la causa più frequente di attacco d’asma (vedi fattori scatenanti). ASMA INTRINSECO: quando non si riesce a documentare un elemento causale. In un’elevata percentuale di soggetti asmatici dall’anamnesi personale e/o familiare non emergono fenomeni allergici; la sintomatologia è la stessa dell’asma allergico e spesso viene slatentizzata da eventi intercorrenti come un’infezione delle vie aeree superiori; il fattore scatenante ad esempio può essere poco più di un raffreddore, ma a distanza di pochi giorni, cominciano a presentarsi episodi di difficoltà respiratoria (con sibili e tosse) che possono persistere per un tempo più o meno lungo; Il cosiddetto ASMA IDIOSINCRASICO non causato da allergie, ma da altre cause (es. farmaci). SINTOMI CARATTERISTICI I sintomi dell’asma sono estremamente variabili e possono cambiare di ora in ora, di giorno in giorno, di settimana in settimana e nei mesi. Durante la notte e nelle prime ore del mattino solitamente peggiorano. La severità dell’asma è estremamente soggettiva e varia da individuo ad individuo. Alcuni pazienti infatti hanno sintomi occasionali (es. dopo un esercizio fisico), altri invece hanno sintomi che interferiscono nella loro vita quotidiana, altri ancora hanno un asma grave che impedisce loro una normale attività, scolastica o lavorativa.  L’asma è caratterizzato da diversi sintomi: la dispnea, cioè la mancanza o difficoltà di respiro, la tosse, il respiro sibilante, il senso di oppressione/costrizione al torace, che possono non presentarsi contemporaneamente e non sempre si verificano con la medesima intensità e nel corso della vita, possono svilupparsi in tempi diversi.  Se questi sintomi sono molto intensi, si parla anche di CRISI D'ASMA.  L’inizio di un attacco d’asma è caratterizzato da un senso di costrizione al torace spesso accompagnato da tosse. Il respiro diventa difficile, i sibili diventano udibili anche senza strumenti a distanza. La fine di un attacco è spesso segnata dalla comparsa di tosse con espettorazione di muco denso e vischioso. I fattori di rischio che possono scatenare un attacco d’asma possono essere distinti tra individuali, in quanto predispongono l’individuo all’asma, e ambientali, che influenzano la possibilità di sviluppare asma in soggetti predisposti, scatenano le riacutizzazioni e/o causano la persistenza dei sintomi. I fattori scatenanti possono inoltre essere raggruppati in 7 principali categorie: 1. allergeni 2. farmaci 3. fattori ambientali e atmosferici 4. attività lavorativa 5. microrganismi 6. fattori correlati all’esercizio fisico 7. fattori psichici
Questi fattori, insieme o separatamente, possono scatenare, in periodi diversi, crisi asmatiche. È pertanto importante chiedere sempre al proprio medico quali siano i fattori che possono provocare crisi asmatiche e come evitarle, per quanto possibile. FATTORI ALLERGICI In natura esistono sostanze in grado di determinare uno stato di allergia chiamate allergeni: l’asma allergico è l’asma scatenato dagli allergeni. L’asma allergico dipende dalla risposta del nostro sistema immunitario a questi stimoli. In particolare possiamo distinguere: Allergeni domestici, liberati da: acari animali (gatto, cane, coniglio ecc.) scarafaggi miceti Allergeni degli ambienti esterni, liberati da: piante erbacee (graminacee, urticacee, composite, ecc.) e arboree (oleacee, betulacee, ecc.) miceti Allergeni professionali L’interazione di una porzione particolare degli allergeni (gliantigeni) con anticorpi specifici del nostro sistema immunitario (le IgE) determina la risposta allergica del nostro organismo. L’asma allergico è spesso di tipo stagionale (es. allergie ai pollini) e si osserva soprattutto nei bambini e nei giovani. Esistono anche forme allergiche non stagionali scatenate ad esempio da piumaggi, forfore animali, acari,muffe e altri antigeni ambientali costantemente presenti. FATTORI FARMACOLOGICI L’asma può essere causato da alcune classi di farmaci; si parla di “asma idiosincrasico” e le sostanze più comunemente coinvolte nell’induzione di un attacco asmatico sono: antinfiammatori/analgesici - colpisce principalmente gli adulti anche se può verificarsi fin dall’infanzia. solfiti, che sono usati come conservanti e disinfettanti sia nell’industria alimentare sia in quella farmaceutica. L’esposizione a questi fattori scatenanti avviene infatti generalmente con l’ingestione di cibi o bevande contenenti tali composti, come verdure, frutta fresca, patate, crostacei e vino. FATTORI AMBIENTALI e ATMOSFERICI: INQUINAMENTO L’inquinamento ambientale e atmosferico complica le condizioni dei soggetti asmatici. Il fenomeno si manifesta più facilmente nelle aree urbane fortemente industrializzate e a elevata densità di popolazione. Non solo però gli inquinanti atmosferici esterni (urbani e industriali) sono causa di fenomeni asmatici, ma anche inquinanti atmosferici interni come il fumo possono scatenare reazioni nei soggetti asmatici. FATTORI OCCUPAZIONALI Alcune sostanze presenti nel luogo di lavoro possono far insorgere l’asma o peggiorarlo. In tal caso si parla di asma professionale. L’asma infatti può essere l’espressione di una patologia professionale. Tra le forme più frequenti ricordiamo l’asma da isocianati, utilizzati nella verniciatura dei mobili, e l’asma da farine, nei panifici e pasticcerie. Numerosi sono i composti usati in diversi processi industriali in grado di determinare attacchi d’asma: Sali di metalli (es. platino, cromo, nichel) Polveri vegetali (es. farine) e del legno (es. quercia, cedro rosso, grano, farina, semi di ricino, chicchi di caffè verde, gomma di acacia) Sostanze farmaceutiche (es. antibiotici) Prodotti chimici e materie plastiche (es. toluene diisocianato, anidride ftalica, anidride trimellitica, persolfati, etilendiammina, varie tinture) Detergenti per il bucato Polveri, sieri e secrezioni di animali e insetti È importante ricordare che l’esposizione a sostanze chimiche sensibilizzanti, soprattutto quelle usate per le vernici, i solventi o le materie plastiche, può avvenire anche durante il riposo o le attività non lavorative. FATTORI INFETTIVI Le comuni infezioni virali dell’apparato respiratorio (es. il raffreddore e l’influenza) sono la causa più frequente di esacerbazione e di scatenamento di crisi. FATTORI CORRELATI ALL’ESERCIZIO FISICO L’esercizio fisico è uno dei più comuni fattori scatenanti degli episodi acuti di asma. Questo stimolo, tuttavia non determina una cascata di eventi a lungo termine, né modifica la reattività delle vie aeree come nel caso di agenti scatenanti naturali, quali antigeni, infezioni virali e inquinanti ambientali. A tutti sono comunque noti i vantaggi di una pratica periodica di attività fisica: anche per coloro che soffrono di asma l’attività fisica è sempre da incoraggiare. Il proprio medico saprà consigliare come comportarsi, prescrivendo sia i farmaci da utilizzare prima di iniziare uno sforzo fisico, sia quelli che sono da usare come cura di fondo dell’asma e che quindi possono proteggere da fattori imprevisti capaci di scatenare asma. FATTORI PSICHICI: STRESS EMOTIVO I fattori psicologici possono contribuire sia a un peggioramento, sia a un miglioramento dell’asma. È stato infatti dimostrato come lo stato emotivo possa influire sulla patologia. Molto complesse sono le modalità e la natura delle interazioni. Notevole, tuttavia, è l’influenza della suggestione nei soggetti asmatici e, di conseguenza, estremamente variabili e soggettive le diverse reazioni sia da soggetto a soggetto, sia, nello stesso soggetto, da episodio a episodio. Nella maggior parte dei casi, oggi l’asma può essere curato molto bene; è però indispensabile che il paziente segua diligentemente e regolarmente le raccomandazioni e le prescrizioni del medico: un uso dei farmaci corretto e adeguato è fondamentale per controllare la malattia. Per la maggior parte degli asmatici, spesso, i fattori scatenanti l’asma possono essere molti e risulta davvero difficile se non impossibile evitarli tutti. Ma si può imparare a gestirli. L’asma è una malattia cronica e i risultati dipendono anche dal costante impegno del paziente a mettere in pratica quanto raccomandato dal proprio medico. È infatti compito del paziente seguire il piano di cura consigliato che comprende farmaci, uno stile di vita adeguato e suggerimenti su come gestire la malattia e prevenire o trattare le crisi e le emergenze.  Mantenere la malattia sotto controllo è possibile nella maggior parte dei casi, ma perché la strategia risulti vincente, è necessario che il paziente segua scrupolosamente le prescrizioni e le raccomandazioni del medico, assumendo regolarmente e correttamente i farmaci, misurando con attenzione e puntualità il respiro, controllandosi periodicamente. L’asma può compromettere la qualità di vita di chi ne soffre, ma chi ha l’asma può gestire attivamente la malattia aumentando l’efficacia del trattamento e ritrovando condizioni di vita normale Per un’accurata diagnosi da parte del medico è importante la raccolta della storia clinica, l’esame obiettivo del paziente e i test di funzionalità polmonare. In presenza infatti di uno o più sintomi fra quelli riportati nella sezione sintomi caratteristici dell’asma è necessario rivolgersi immediatamente al proprio medico di base, il quale dopo una indagine accurata, valuterà se il paziente deve essere sottoposto ad ulteriori accertamenti specialistici, per un’analisi globale della situazione attraverso cui arrivare a una eventuale diagnosi d’asma. Il percorso diagnostico può prevedere: un attento esame della storia clinica dalla quale si possono ottenere importanti informazioni su: storia familiare del paziente storia lavorativa abitudini di vita caratteristiche dei sintomi fattori che si associano alla crisi asmatica un accurato esame obiettivo che permetterà di fare diagnosi nel caso in cui il paziente sia visitato durante una crisi asmatica. Ponendo infatti il fonendoscopiosul torace è possibile sentire i rumori caratteristici dell’asma. Di solito però l’asmatico si rivolge al medico a crisi già superata. attraverso le prove del respiro: un esame preciso e di semplice esecuzione è la spirometria, oltre alla misura del picco di flusso espiratorio (PEF). L’asma è una malattia cronica dei bronchi, causata da una loro infiammazione, che provoca difficoltà di respiro, tosse, respiro fischiante o sibilante, senso di oppressione al torace. Pertanto, uno degli elementi fondamentali per la diagnosi dell’asma è l’ostruzionedel flusso aereo, cioè la difficoltà al passaggio dell’aria attraverso i bronchi, in particolare durante l’espirazione. Ecco perchè è molto importante per il medico poter misurare regolarmente il respiro del paziente e seguire l’andamento della malattia attraverso controlli periodici della spirometria e misure regolari e giornaliere del picco espiratorio che il paziente può effettuare anche da solo a casa mediante semplici apparecchi e dopo averne avuto appropriate spiegazioni sull’utilizzo. I test di funzionalità polmonare, la spirometria e la misura del picco espiratorio, appunto, sono utili sia per la diagnosi che per il monitoraggio dell’asma nel tempo. La spirometria fornisce un quadro sulla diminuizione delle capacità respiratorie e il picco di flusso misura la velocità massima alla quale l’aria fuoriesce dai polmoni. La spirometria viene generalmente effettuata negli ambulatori specialistici. Il paziente respira dentro un boccaglio ed il suo respiro verrà misurato da una macchina (spirometro). D’altro canto, i misuratori di flusso sono portatili, di plastica e ideali per essere usati sia a casa che al lavoro; dunque forniscono alla maggioranza dei pazienti e dei medici un metodo effettivo per valutare la risposta alla terapia e individuare i primi sintomi di peggioramento dell’asma. il test di provocazione bronchiale: attraverso stimoli di natura fisica o chimica (aria fredda, nebbia o test da sforzo, metacolina, istamina) è possibile provocare la riduzione del diametro bronchiale nel soggetto asmatico. La risposta ai test è indicata da un’adeguata variazione di specifici indici della funzionalità polmonare. I trattamenti ad oggi disponibili per la terapia asmatica possono essere suddivisi in due gruppi principali: farmaci ad azione immediata o farmaci antiasmatici sintomatici (broncodilatatori a breve durata di azione), da usare al bisogno; sono quelli che aiutano a risolvere i disturbi del respiro quando questi si verificano e agiscono rapidamente nel trattare gli attacchi acuti o alleviare i sintomi; farmaci a lunga durata d’azione (derivati xantinici obroncodilatatori) o farmaci preventivi a lungo termine o farmaci antiasmatici di fondo (specialmente farmaci antinfiammatori quali i glucocorticoidi per via inalatoria o gli antagonisti recettoriali dei leucotrieni), da usare regolarmente, sono quelli che prevengono i sintomi ed eventuali attacchi e che vanno presi per cercare di porre la malattia sotto controllo evitando così l’insorgenza dei sintomi asmatici. La maggior parte dei pazienti assume normalmente tutti e due i tipi di farmaci. In particolare i farmaci usati nel trattamento dell’asma comprendono: gli agonisti dei recettori β2 adrenergici i broncodilatatori cosiddetti antimuscarinici i derivati xantinici i corticosteroidi i cromoni gli antagonisti recettoriali dei cisteinil-leucotrieni o antileucotrienici Le vie di somministrazione sono: INALAZIONE: il farmaco raggiunge le vie aeree depositandosi su di esse tramite goccioline; ORALE: il farmaco è somministrato per bocca ed è assorbito, attraverso lo stomaco e l'intestino, nel sangue che raggiunge le vie aeree; PARENTERALE: il farmaco è somministrato per iniezione in caso di attacchi di asma acuta grave. Chi ha l'asma è opportuno che conosca bene i farmaci che deve assumere. Deve sapere: quali sono i farmaci antiasmatici; a cosa servono; quando e come assumerli. Soprattutto, deve sapere quali farmaci usare in caso di emergenza o di crisi (broncodilatatori a rapida azione, a dosaggi crescenti e corticosteroidi per bocca). È bene sottolineare che chi soffre d’asma deve avere sempre con sé le medicine da usare in caso di crisi.  Nel caso di soggetti asmatici allergici, la terapia di maggior successo è, laddove possibile, l’allontanamento del fattore/i scatenante/i dall’ambiente in cui si vive. Il termine rinite indica l’infiammazione a carico della mucosanasale. In relazione alla durata dei sintomi la rinite può essere distinta in acuta (rinite acuta epidemica o raffreddore comune), generalmente di origine virale, e cronica, solitamente secondaria ad altre patologie delle cavità nasali, come le sinusiti. Numerose possono essere le cause di rinite: infettiva, vasomotoria e allergica. La rinite allergica è definita clinicamente come un disturbo sintomatico nasale sostenuto da un processo infiammatorio conseguente all’esposizione all’allergene (pollini, polveri, miceti, derivati vegetali o animali, farmaci, ecc.). La rinite allergica può essere classificata in base alla durata (INTERMITTENTE, PERSISTENTE) e alla gravità dei sintomi (LIEVE, MODERATA-GRAVE). La forma più comune di rinite allergica è quella stagionale, strettamente correlata alla concentrazione dei pollini nell’aria. Tuttavia questo disturbo respiratorio può manifestarsi anche tutto l’anno in condizioni di esposizione cronica ai fattori scatenanti (es. la rinite perenne da acari della polvere). La rinite allergica è considerata un disturbo respiratorio cronico maggiore a causa di: elevata diffusione nella popolazione impatto sulla qualità di vita e sul rendimento lavorativo e scolastico di chi ne soffre costo economico associazione con altre patologie: asma sinusite congiuntivite SINTOMI CARATTERISTICI La rinite allergica è caratterizzata da: rinorrea; congestione nasale: generalmente più accentuata di notte e nel primo mattino causando un significativo russamento e disturbando la regolarità del sonno; starnuti; prurito nasale e oculare: i bambini rinitici mostrano spesso il segno del “saluto allergico” , ossia il gesto di strofinare la punta del naso con il palmo della mano. Il prurito nasale può inoltre stimolare smorfie e arricciamento del naso; lacrimazione. Questi sintomi, in base al tipo di allergia, possono essere stagionali, soprattutto primaverili e autunnali, o manifestarsi durante tutto l’anno. I pazienti allergici ai pollini, ad esempio, noteranno l’insorgenza dei sintomi durante la stagione dell’impollinazione nella loro zona. FATTORI SCATENANTI I soggetti affetti da rinite spesso hanno una storia personale di allergia (es. dermatite eczematosa, orticaria, asma) e famiilari che ne soffrono. Tra i fattori scatenanti ricordiamo: 1. allergeni 2. fattori ambientali e atmosferici 3. attività lavorativa/fisica 4. alcuni farmaci FATTORI ALLERGENICI La rinite allergica è causata da allergeni, in particolare dagli allergeni che sono inalati. Tra questi possiamo distinguereALLERGENI INDOOR e ALLERGENI OUTDOOR.  Gli ALLERGENI INDOOR sono principalmente quelli liberati da: acari: si nutrono delle desquamazioni animali, incluse quelle della cute umana, ed eliminano nell’ambiente minuscole sostanze allergeniche che sono facilmente respirate; animali: cani, gatti, piccoli roditori, possono liberare allergeni attraverso la saliva, le urine, il loro epitelio di desquamazione; insetti: possono liberare proteine allergeniche. Degli allergeni indoor fanno parte anche allergeni di origine vegetale (piante da appartamento, ecc.) Gli ALLERGENI OUTDOOR più comuni sono rappresentati da pollini e muffe. FATTORI AMBIENTALI E ATMOSFERICI: INQUINANTI Possiamo distinguere anche in questo caso tra INQUINANTI INDOOR e INQUINANTI OUTDOOR. Gli stili di vita moderni ci vedono trascorrere la maggior parte del nostro tempo in ambienti confinati. Ogni giorno veniamo quindi a contatto con una miriade di minuscole particelle che popolano l’aria che respiriamo. Tra queste, alcune possono essere degli allergeni e, in particolare, tra gli allergeni indoor troviamo quelli domestici (es. quelli liberati dagli animali o la stessa polvere che si accumula nelle nostre case, ma anche nell’ambiente di lavoro) e i gas inquinanti, tra i quali il fumo di tabacco è il più importante. L’inquinamento urbano rappresenta uno dei maggiori INQUINANTI OUTDOOR e deriva principalmente dai gas di scarico delle automobili, senza dimenticare quelli industriali. FATTORI OCCUPAZIONALI Sostanze chimiche o altri prodotti di lavorazione utilizzati negli stabilimenti industriali possono costituire degli allergeni; ad esempio l’allergia al lattice è diventata un problema sempre più importante per i pazienti e per il personale sanitario. FATTORI FARMACOLOGICI Alcuni farmaci possono essere causa di rinite allergica; molto frequente è ad esempio la rinite allergica causata da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

  COSA FARE Come per le altre malattie allergiche, anche per la rinite allergica lo strumento di controllo più efficace consiste nell’evitare l’esposizione all’allergene o agli allergeni incriminati. Può essere pertanto necessario a seconda dei casi: allontanare gli animali domestici dall’ambiente in cui si vive; utilizzare apparecchi per la filtrazione dell’aria per ridurre al minimo la concentrazione dei pollini; eliminare gli insetti con opportuni insetticidi e le muffe con prodotti antifungini; cercare, se possibile, di trasferirsi in zone prive di pollini nei periodi critici; utilizzare fodere di materiale sintetico che non lasciano passare gli acari della polvere per coprire materassi, guanciali e trapunte ed eliminare moquette, tappeti e simili. La rinite allergica è comunemente considerata una patologia non grave, ma può influire sulla qualità di vita di chi ne soffre e comportare limitazioni nei rapporti sociali, nel tempo libero e può ridurre il rendimento lavorativo e scolastico. La rinite allergica, al di là dei sintomi acuti ben noti (starnuti, naso chiuso, naso che cola), è una malattia infiammatoria cronica della mucosa nasale e come tale deve essere trattata in maniera adeguata: spesso il mettere momentaneamente a tacere i sintomi con trattamenti episodici non garantisce di aver sotto controllo l’infiammazione che li causa, che è invece da curare in maniera efficace e a lungo.  La gestione della rinite allergica include: allontanamento dell’allergene; trattamento farmacologico (vedi trattamenti); immunoterapia specifica; educazione e informazione del paziente sulla patologia e sulle misure da adottare. QUALI ESAMI SI POSSONO EFFETTUARE? La diagnosi di rinite allergica si basa in particolare sulla storia clinica e sui test diagnostici.  Affinché il medico possa effettuare un’anamnesi accurata, è essenziale riferire in maniera scrupolosa i sintomi allergici avvertiti e la loro frequenza. Nel caso di rinite allergica dovuta ai pollini, ad esempio, la frequenza degli episodi rinitici sarà accentuata in corrispondenza dei periodi di impollinazione; mentre, nel caso di fattori scatenanti domestici od occupazionali, la rinite allergica può avere un carattere continuativo. Il medico valuterà accuratamente la frequenza, la gravità, la durata e la periodicità dei sintomi.  Mentre nei pazienti con rinite lieve e intermittente l’esame obiettivo e l’endoscopia nasale (visione diretta delle vie aeree superiori mediante uno strumento a fibre ottiche) possono essere opzionali, devono invece essere sempre 1 eseguiti nei pazienti con rinite persistente.  Essenziali per la diagnosi sono i test allergici. Dopo un’attenta anamnesi per individuare le possibili cause o i possibili fattori scatenanti, è da ricercare la presenza di eventuali allergie con le prove allergometriche cutanee (skin test). Tra questi il test per puntura o prick test è il più semplice, sensibile, specifico e quindi il più raccomandato dalle linee guida internazionali. Tale metodo è affidabile e quasi totalmente indolore: consiste nel rilasciare una goccia dell’allergene sospetto sull’avambraccio e nel pungere poi con delle lancette monouso specifiche dotate di punta da 1 millimetro, la zona ove posa la goccia. È però importante che i test siano effettuati da personale specializzato per l’influenza di numerosi fattori come farmaci o malattie, lesioni cutanee, tecnica applicata non correttamente. Altri test comprendono esami radiologici, il dosaggio delleImmunoglobuline E IgE, il test di provocazione nasale, oltre a indagini più approfondite, se necessario, come la biopsia nasale e la risonanza magnetica. QUALI I TRATTAMENTI DISPONIBILI? La terapia farmacologica rappresenta l’approccio abituale per la rinite allergica stagionale o persistente. I casi di rinite allergica lieve e di breve durata vengono tenuti generalmente sotto controllo con antistaminici per bocca o topici. Se invece il quadro clinico è persistente e sono persistenti, ostruzione nasale e altri sintomi che disturbano il paziente (es. alterazioni del sonno), i farmaci di elezione sono i corticosteroidi ad uso topico eventualmente associati ad altri farmaci (antistaminici, antileucotrienici). Nelle forme stagionali di rinite allergica (per esempio febbre da fieno) la terapia dovrebbe iniziare da 2 a 3 settimane prima del periodo a rischio e andrebbe proseguita per alcuni mesi; mentre nelle forme perenni il trattamento può protrarsi per anni. L’effetto dei farmaci cessa rapidamente dopo la loro sospensione; nei disturbi persistenti o prolungati è pertanto necessario seguire un trattamento di mantenimento. I farmaci per la rinite sono somministrati in genere sia per via nasale sia per via orale. In particolare tra i farmaci utilizzati nel trattamento della rinite citiamo: ANTISTAMINICI: orali topici CORTICOSTEROIDI: nasali orali/intramuscolari CROMONI DECONGESTIONANTI: orali nasali ANTILEUCOTRIENICI nei pazienti con asma concomitante

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