Le decisioni mediche più importanti della nostra vita nel 2050 potrebbero non dipendere da medici – bensì dai protocolli calcolati dai computer che conoscono i nostri corpi meglio di noi tramite algoritmi di IA (machine learning). Entro qualche decennio, gli algoritmi dei Big Data alimentati da un costante flusso di dati biometrici potranno monitorare la nostra salute ventiquattro ore al giorno tutti i giorni. Sarà possibile determinare l’esatto momento di inizio di malattie come l’influenza, il cancro il Parkinson, molto prima che ci accorgiamo che qualcosa in noi non funziona. Potranno quindi raccomandare trattamenti idonei, diete e terapie quotidiane su misura, in base alla nostra personalità, al nostro fisico e al nostro DNA.
Chi avrà il tempo e l’energia di gestire tutte queste malattie? Con ogni probabilità, potremo solo istruire il nostro algoritmo della salute perché
risolva la parte più consistente di questi problemi nel modo che ritiene opportuno. Al massimo, invierà aggiornamenti periodici al nostro smartphone, che ci diranno che “sono state individuate e distrutte diciassette cellule cancerose”. Gli ipocondriaci potranno leggere diligentemente questi aggiornamenti, ma la maggior parte di noi li ignorerà, come ignoriamo quei fastidiosi avvisi dell’antivirus sui nostri computer.
Dottore ci sono già programmi del genere?
RispondiEliminacertamente prova a scrivere la parola "alphazero" in google.
RispondiEliminaBuona serata