LA SPETTROMETRIA DI
MASSA:
La
spettrometria di massa e’ una tecnica analitica di delucidazione
strutturale basata sulla ionizzazione di una molecola e sulla sua
successiva frammentazione in ioni di diverso rapporto Carica/massa
(M/z). A differenza delle tecniche spettroscopiche, però, questo è
un metodo d’analisi distruttivo (la molecola non rimane intatta
dopo l’analisi), e soprattutto non si basa sull’interazione tra
radiazioni e materia. Il risultato di un esperimento di Spettrometria
di massa è lo Spettro di massa,
che rappresenta la concentrazione relativa degli ioni in funzione del
loro rapporto carica/ massa. L'unità di massa usata dai
chimici e biochimici è il Dalton pari a 1/12 della massa del
carbonio-12. Invece l'unità di carica usata è pari alla carica
dell'elettrone. In gran parte dei casi gli ioni hanno una sola carica
e quindi il rapporto m/z è numericamente uguale alla massa espressa
in Da. L’interpretazione dello spettro di
massa consiste nello studio dei segnali dovuti agli ioni generati
nell'esperimento, dai quali si può ricostruire a ritroso la
struttura molecolare originale. Lo spettrometro di massa è
lo strumento che serve a misurare la massa degli ioni. Esso separa
gli ioni aventi la stessa carica e massa diversa, o, più in generale
aventi rapporto di massa/carica diverso.
Da
notare che il vuoto è necessario per poter ottenere uno
spettro con buona risoluzione in quanto l'analizzatore dello
spettrometro di massa separa in base alla quantità di moto,per cui
la presenza di eventuali molecole di gas atmosferico potrebbero
interferire con gli ioni, variandone l'energia cinetica.
L’introduzione del campione nella camera di ionizzazione può
essere fatta sia allo stato solido, usando una sonda, sia allo stato
liquido o gassoso, usando un sistema di valvole che permettono di
accedere alla camera di ionizzazione senza che questa venga a
contatto con l’esterno. La quantità di prodotto necessario per
registrare uno spettro è dell’ordine dei microgrammi/nanogrammi.
Inoltre è possibile utilizzare l'uscita di un sistema GC o HPLC come
ingresso dello spettrometro di massa. Queste tecniche, note come
GC-MS e HPLC-MS, sono estremamente utili nell'analisi di miscele di
prodotti. Il campione viene ionizzato in un’apposita camera di
ionizzazione, in cui il fascio di elettroni viene prodotto da una
sorgente ionica che
varia a seconda della tecnica utilizzata. L'analita può
venire ionizzato secondo varie tecniche: l'espulsione di elettroni,
la protonazione, la deprotonazione, la cationizzazione. Con
l'espulsione di elettroni si genera un catione
radicalico (ione molecolare) molto instabile che in parte si
frammenta dando origine a molecole e/o radicali neutri (che lo
strumento non rileva) e in parte genera cationi e/o radicali
cationici (ioni frammento) che vengono invece discriminati sulla base
del loro rapporto massa/carica e rivelati da un detector. Il
campione viene ionizzato in un’apposita camera di ionizzazione, in
cui il fascio di elettroni viene prodotto da una sorgente ionica che
varia a seconda della tecnica utilizzata. Difatti
se una molecola è investita in fase
vapore da un fascio di elettroni di notevole energia cinetica si può
avere per urto la sua ionizzazione a ione positivo o negativo. In
genere gli strumenti sono regolati per lavorare unicamente con ioni
positivi, i quali possono spontaneamente o per urto decomporsi in una
serie di frammenti di massa inferiore e questi a loro volta in altri
di massa ancora inferiore. Ogni molecola avrà quindi una sua
frammentazione caratteristica e specifica che dipenderà sia dalla
natura delle molecole sia dalle condizioni operative di ionizzazione.
Il sistema di ionizzazione svolge un ruolo essenziale nella
spettrometria di massa, perché da esso dipende anche il numero, la
natura e l’abbondanza dei frammenti molecolari che compaiono nello
spettro di massa. Per questo motivo le tecniche utilizzate sono
numerose e alcune di esse danno origine a particolari varianti nella
spettrometria di massa. Tra i vari dispositivi alcuni consentono di
analizzare solo frammenti positivi, altri invece, permettono la
rivelazione anche di ioni negativi. Inoltre alcune tecniche di
ionizzazione sono decisamente potenti, operano cioè ad alta energia
e portano ad una frammentazione spinta (TECNICHE HARD), altre invece
operano a bassa energia producendo un numero inferiore di ioni
(TECNICHE SOFT). A questo punto gli
ioni sono accelerati verso l'analizzatore da un intenso potenziale
elettrostatico. L'analizzatore non è altro che un tubo curvo,
attraversato da un campo magnetico perpendicolare al piano di
curvatura,in grado di deviare le particelle cariche in movimento, per
cui gli ioni provenienti dalla sorgente possono seguire la curvatura
del tubo. L’entità della deviazione non è uguale per tutti gli
ioni, ma dipende dall’intensità del campo magnetico, dall’energia
fornita dal potenziale elettrostatico e dal rapporto m/z dello ione.
In particolare per ogni valore di potenziale elettrostatico e campo
magnetico, solo ioni con un ben preciso rapporto m/z riusciranno ad
attraversare la fenditura posta alla fine dell’analizzatore, ed
arrivare quindi al collettore di ioni, che genera un segnale
elettrico dipendente dall’intensità della corrente ionica (numero
di ioni per unità di tempo) che lo colpisce. In particolare gli ioni
prodotti dalla sorgente passano attraverso una coppia di fenditure
strette che ne definiscono la traiettoria e tra le quali è applicata
una differenza di potenziale; all'uscita dalla seconda fenditura
tutti gli ioni, a parità di carica e indipendentemente dalla loro
massa possiedono l'energia cinetica:
E = ½ mv^2 = qV
Si ottiene così un fascio di ioni isoenergetici sottile e collimato che entra in una regione in cui agisce soltanto un campo magnetico B uniforme. Tali ioni sono in questo modo sottoposti ad una forza, detta Forza di Lorentz data dalla relazione:
F= q (E+v x B)
Poiché il campo elettrico E in questo caso è nullo, la forza è dovuta al solo campo magnetico. Il rggio di curvatura della traiettoria, che si ricava eguagliando la forza di Lorentz alla forza centripeta è dato da:
R = mv/qB
Poiché la massa m, il campo B e la carica q sono costanti, e la velocità v non cambia in modulo essendo la forza esclusivamente centripeta, anche il raggio di curvatura è costante, dunque la traiettoria descritta dalla particella è un arco di circonferenza. Tutto questo per dire che a parità di energia cinetica e di carica, a masse diverse corrispondono velocità diverse, e quindi raggi diversi. Il rapporto massa/carica risulta quindi determinato dalla misura di r, una volta noti il campo magnetico e la differenza di potenziale acceleratrice.
Le diverse tecniche di
spettrometria di massa differiscono tra loro principalmente per due
fattori:
- Il modo in cui la molecola è ionizzata:
- Sorgente EI (impatto elettronico)
- Sorgente CI (ionizzazione chimica)
- Sorgente FAB (fast atom bombarment)
- Sorgente electrospray
- Sorgente MALDI (Matrix Assisted Laser Desorption and Ionization).
- Il modo in cui è misurato il rapporto massa/carica:
- Analizzatore magnetico
- Analizzatore a quadrupolo
- Analizzatore TOF (time of flight)
IONIZZAZIONE ELETTRONICA:
La Ionizzazione elettronica è la più vecchia e la più diffusa tecnica di ionizzazione. Il secondo nome è via via meno utilizzato. Le molecole, in fase gassosa, entrano nella fase di ionizzazione nella quale è mantenuto il vuoto. Nella camera c'è un filamento, di solito in Tungsteno o Renio sottoposto a una Differenza di potenziale, regolabile dall'operatore a seconda del grado di ionizzaione desiderato. Le molecole in soluzione vengono bombardate dagli elettroni emessi dal filamento per cui si ionizzano. Si tratta di una tecnica di ionizzazione hard cioè che provoca una notevole frammentazione per cui lo ione molecolare può non essere visibile; inoltre la sostanza da analizzare deve essere volatilizzata.
La Ionizzazione elettronica è la più vecchia e la più diffusa tecnica di ionizzazione. Il secondo nome è via via meno utilizzato. Le molecole, in fase gassosa, entrano nella fase di ionizzazione nella quale è mantenuto il vuoto. Nella camera c'è un filamento, di solito in Tungsteno o Renio sottoposto a una Differenza di potenziale, regolabile dall'operatore a seconda del grado di ionizzaione desiderato. Le molecole in soluzione vengono bombardate dagli elettroni emessi dal filamento per cui si ionizzano. Si tratta di una tecnica di ionizzazione hard cioè che provoca una notevole frammentazione per cui lo ione molecolare può non essere visibile; inoltre la sostanza da analizzare deve essere volatilizzata.
IONIZZAZIONE
CHIMICA:
La Ionizzazione
chimica può essere considerata come una variante della EI nella
quale gli “agenti ionizzanti” sono costituiti da molecole di
metano o di etano ionizzate per impatto elettronico. Dalla
ionizzazione di questi gas si forma un plasma che ionizza le
molecole del campione (ionizzazione
secondaria).
La ionizzazione chimica ha il vantaggio
di essere molto più soft della ionizzazione elettronica, quindi in
genere si ottengono spettri nei quali lo ione molecolare è sempre
visibile ed intenso. La
Ionizzazione chimica risulta particolarmente utile per l’analisi
di molecole dotate di gruppi basici (ad esempio ammine o eteri).
SORGENTE FAB
(Fast Atom Bombarment):
La Spettrometria
di massa FAB(Fast Atom Bombarment)
consiste nel disperdere il campione in una matrice solida su
cui vengono sparati atomi pesanti neutri ad elevata velocità.
Gli atomi veloci sono prodotti dal
cosiddetto cannone atomico in cui viene introdotto un
gas(generalmente Argon o Xeno),le cui particelle,per effetto di una
sorgente elettronica, vengono ionizzate(Ar+ oppure Xe+). Questi ioni
vengono fatti entrare in una camera di collisione in cui è presente
Argon o Xeno gassoso; gli ioni, urtando gli atomi cedono la loro
energia cinetica generando così un flusso di atomi neutri che
escono dalla camera di collisione ad elevata velocità ed impattano
contro
la matrice
che contiene disperso il campione da
analizzare. Le matrici FAB più
utilizzate sono:
- Glicerolo:
La
matrice più usata nel FAB
Scelta migliore per i composti polari
Problemi per la formazione di addotti
che complicano la lettura degli spettri
- Tioglicerolo:
maggiore acidità
più
volatile del glicerolo
Problemi per la formazione di addotti
che complicano la lettura degli spettri
- Alcol 3-nitrobenzilico
ottimo per FAB +
formazione
di addotti
- Tri-etanolammina
ottimo
per FAB -
formazione
di addotti
VANTAGGI:
- Permette l'analisi di molecole poco volatili e di molecole molto polari
SVANTAGGI:
- Bassa sensibilità(limite di massa registrabile: 2000-3000 Dalton)
- Interferenza della matrice
SPETTROMETRIA
MALDI-TOF:
La sorgente
MALDI (dall’inglese Matrix
Assisted Laser Desorption Ionization) funziona in
maniera piuttosto diversa da tutte le sorgenti viste finora. In
questo caso la ionizzazione della molecola da analizzare è indotta
da un brevissimo(nell’ordine dei nanosecondi) ma intenso impulso
di luce laser
ultravioletta. La
sorgente MALDI prevede l’irradiazione con luce laser (λ
337 nm) di una piccola superficie
(100 μm di diametro) sulla quale viene posto il campione
co-cristallizzato con una matrice. La matrice ha il compito di
“proteggere” il campione dalla luce laser ad alta energia e di
assorbire la radiazione determinando il surriscaldamento dell’area
di irradiazione, la vaporizzazione delle molecole organiche
(matrice+campione) e la ionizzazione del campione. Difatti la
matrice assorbe l'energia della luce laser, si riscalda e di
conseguenza può agire da donatore di protoni formando ioni
pseudomolecolari di tipo [M+H]+. Naturalmente affinchè una molecola
possa essere utilizzata come matrice MALDI è necessario che
contenga un cromoforo in grado di assorbire la radiazione
elettromagnetica emessa dalla sorgente laser.
La Spettrometria
MALDI-TOF rappresenta la tecnica di
elezione per lo studio di molecole polari ad elevato peso molecolare
come peptidi, proteine, acidi nucleici ed oligonucleotidi. Essa
fornisce informazioni cruciali quali:
- Determinazione del peso molecolare
- Sequenziamento di peptidi
- Controllo della purezza
Inoltre se la
sorgente MALDI viene accoppiata ad un analizzatore a tempo di volo
(Time Of Flight) essa consente di analizzare anche molecole con
massa compresa tra i 100 ed i 1x106 Dalton(NESSUN LIMITE TEORICO AL
RANGE DI MASSA).
VANTAGGI:
- Ionizzaznione soft
- Ampio range di massa osservabile
- Analisi di miscele non complesse
- Buona tolleranza verso buffer e sali
- Alta sensibilità
- Acquisizione rapida dei dati
- Semplicità nell’uso e nella manutenzione degli strumenti
SVANTAGGI:
- Problemi nella deposizione della matrice e del campione
- Bassa risoluzione(ioni con lo stesso rapporto m/z partono dalla sorgente in tempi diversi;ioni con lo stesso rapporto m/z acquistano diversa energia cinetica in sorgente; generazione di ioni metastabili che frammentano durante il volo)
ELECTROSPRAY:
Nella sorgente
electrospray (ES) il campione è introdotto come soluzione in un
solvente volatile, come acqua, metanolo, acetonitrile, cloroformio o
loro miscele, contenente un po’ di acido organico come acido
acetico. Questa soluzione è spinta ad alta pressione attraverso un
ago capillare,caricato ad un potenziale positivo di qualche migliaio
di volt, e ne esce sottoforma di tante piccole (1-2 μm)
goccioline, generando uno spray. Dato l’elevato potenziale
dell’ago, ogni gocciolina ha un eccesso di carica positiva. A
causa delle loro ridotte dimensioni, il solvente evapora rapidamente
da ogni gocciolina. La densità di carica della gocciolina quindi
aumenta, finché diventa così alta che gli ioni positivi del soluto
possono essere espulsi dalla gocciolina. Questi ioni sono poi spinti
da un campo elettrico attraverso una serie di fenditure fino ad
entrare nella zona a bassa pressione dello spettrometro di massa,
dove sono accelerate ed inviate all’analizzatore. È anche
possibile ottenere ioni negativi (deprotonati) se l’ago è
caricato ad un potenziale negativo dello stesso ordine di grandezza.
Una caratteristica fondamentale
dell’electrospray è che, per molecole di massa piuttosto
elevata, gli ioni che vengono espulsi dalle goccioline hanno carica
multipla. Questo riduce il rapporto massa/carica degli ioni,
permettendo l’analisi di molecole molto pesanti come intere
proteine.
Qualunque
sia il metodo impiegato per ionizzare il campione, il flusso di ioni
prodotto entra nell'analizzatore, cioè in un dispositivo
capace di separare gli ioni in funzione del loro rapporto
massa/carica (m/z), in maniera analoga a come un
monocromatore separa le diverse lunghezze d'onda. Esistono diversi
tipi di analizzatore:
- Analizzatore quadruplo
- Analizzatore TOF (Time of flight)
- Trappola ionica
- FT-Orbitrap
- Risonanza ionica ciclotronica a trasformata di Fourier
(FT-ICR: Fourier transform-ion cyclotron resonance)
L'ANALIZZATORE MAGNETICO:
E'
l'analizzatore più usato, perchè consente di ottenere le
risoluzioni migliori. L'analizzatore magnetico è costituito
da un tubo ricurvo immerso in un campo magnetico ad esso
perpendicolare. Il campo magnetico fa percorrere agli ioni una
traiettoria curva. Il raggio di curvatura dipende dal rapporto m/z
degli ioni (ioni più leggeri curvano di più) e dal campo magnetico
B (se B è maggiore gli ioni curvano di più). Solo se la
traiettoria dello ione corrisponde alla curvatura del tubo lo ione
esce dall'analizzatore, se curva di più o di meno si scontra con le
pareti del tubo e viene distrutto. Quindi, per ogni valore del campo
magnetico solo ioni con un certo rapporto m/z attraversano
l'analizzatore, mentre gli altri vengono eliminati. Se al settore
magnetico viene accoppiato un settore elettrico si formerà un
analizzatore a doppia focalizzazione. Gli spettrometri di massa a
doppia focalizzazione utilizzano una combinazione di campi magnetici
ed elettrici per separare gli ioni. Lo scopo
del settore elettrico è quello di focalizzare gli ioni aventi lo
stesso valore di m/z, ma con una distribuzione non omogenea di
energia cinetica Questa combinazione di focalizzazione “direzionale”
e “di energia”, consente una risoluzione abbastanza elevata per
separare ioni aventi la stessa massa nominale.
ANALIZZATORE QUADRUPLO:
È il più utilizzato negli spettrometri di massa per analisi di routine. Un quadrupolo è composto da quattro barre parallele di metallo due caricate elettricamente a potenziale positivo e due a potenziale negativo. Tale potenziale è la risultante della somma di una Tensione continua e di una Tensione alternata con frequenza nell'ordine dei MegaHertz. Il campo elettrico risultante costringe gli ioni a percorrere una traiettoria oscillante diversa per ogni valore di m/z. Difatti regolando questo campo si può selezionare il valore di m/z degli ioni che attraversano il quadrupolo, per cui gli ioni con m/z superiore o inferiore al valore prescelto saranno costretti a percorrere traiettorie che portano fuori dal campo elettrico e quindi non raggiungeranno il rivelatore.
TRAPPOLA IONICA:
Le trappole ioniche sono strumenti in
grado di intrappolare ed accumulare gli ioni in una cavità di
volume ristretto allo scopo di ottenere una elevata sensibilità.
ANALIZZATORE TOF(Time of Flight):
Il TOF è un
tubo non sottoposto a campo elettrico e magnetico ed al cui interno
è stato creato il vuoto e si basa sul principio che ioni con carica
e massa diversi, accelerati dallo stesso potenziale, percorreranno
uno spazio uguale in tempi diversi: ioni più leggeri hanno tempi
più brevi, ioni più pesanti hanno tempi più lunghi. Gli ioni
devono però partire tutti insieme per cui questo analizzatore può
essere accoppiato solo con alcune sorgenti, quelle pulsate, come ad
esempio il MALDI. Tuttavia l'analizzatore a tempo di volo può
essere anche messo ortogonalmente al cammino degli ioni e in questo
modo può essere accoppiato a tutti i tipi di sorgente. Dopo il
cammino dell'analizzatore gli ioni entrano in una zona chiamata
riflettore elettrostatico(TOF reflector) che li fa tornare indietro,
più gli ioni sono veloci, più in profondità entrano in questa
zona e quindi percorrono un cammino maggiore. In questo modo ioni di
massa uguale ma velocità diversa arrivano al rivelatore allo stesso
tempo. Il metodo ha una risoluzione modesta ed un'elevata
sensibilità,per cui si presta molto bene allo studio di polimeri
sintetici e di macromolecole biologiche.
ANALIZZATORE FC-ORBITRAP:
È un
analizzatore ad altissima risoluzione,costituito da un elettrodo
centrale a forma di fuso e da un altro elettrodo esterno cilindrico.
Un rapido aumento di voltaggio dell'elettrodo centrale attrae lo
ione verso lo stesso. Se lo ione entra con un certo angolo, viene
spinto dalle radiofrequenze a ruotare avanti e indietro lungo
l'elettrodo centrale. Può essere utilizzato come un analizzatore
non distruttivo; il rivelatore è collegato all'elettrodo esterno e
registra il segnale periodico dovuto all'oscillazione assiale degli
ioni. La frequenza delle oscillazioni assiali viene misurata ed i
segnali risultanti vengono convertiti in uno spettro massa/carica
attraverso un algoritmo in trasformata di Fourier.
RISONANZA IONICA COCLOTRONICA A TRASFORMATA DI FOURIER:
L'analizzatore
a risonanza ionica ciclotronica a trasformata di Fourier è
un analizzatore basato sul fatto che uno ione eccitato con
radiofrequenze emette energia; richiede un vuoto spinto, dell'ordine
di 10-9-10-10 Torr ed è un analizzatore
estremamente sensibile. In una cella cubica immersa in un campo
magnetico,applicando un potenziale opportuno a due delle facce del
cubo, si possono tenere gli ioni in rotazione intorno a traiettorie
circolari ,perpendicolari al campo applicato. In questo modo gli
ioni rimangono intrappolati nella cella. A questo punto irradiando
gli ioni con radiofrequenze, essi aumenteranno la propria energia
cinetica; la frequenza di risonanza è la frequenza di ciclotrone
data dalla relazione:
- Ωc= zeB/m
ALTRE TECNICHE DI SPETTROMETRIA DI
MASSA:
- SPETTROMETRIA DI MASSA TANDEM: questa tecnica racchiude in sé tutte le tecniche successive di ri-frammentazione effettuate su frammenti di ioni già analizzati. Si tratta in pratica di ripetere più volte la frammentazione e l'analisi sugli stessi ioni. È utile accoppiare questa tecnica con tecniche di ionizzazione soft, che danno cioè poca frammentazione. La spettrometria di massa Tandem si basa sull'accoppiamento di diversi spettrometri di massa collegati in serie. Difatti una spettrometro di massa tandem ha due analizzatori, e una camera di collisione.
- Il primo analizzatore seleziona un certo ione molecolare (ione genitore).
- La camera di collisione serve a provocare la frammentazione dello ione.
- Il secondo analizzatore misura la massa dei frammenti
prodotti.
Per frammentare gli ioni che non si decompongono in tempi
accettabili, si ricorre alla CID (Collision induced dissociation),
ovvero si inserisce tra i due analizzatori una cella di collisione
che contenente un gas inerte e sottoposta ad un certo potenziale; a
causa della collisione con le molecole del gas gli ioni selezionati
si frammenteranno e vengono poi indirizzati verso il secondo
analizzatore.
- ION MOBILITY SPETTROMETRY: si tratta di una tecnica basata
sulla separazione degli ioni in fase gassosa in base al tempo che
ci mettono a passare attraverso un gas inerte(in base cioè alla
mobilità degli ioni nel mezzo scelto). Gli ioni emessi dalla
sorgente sono fatti passare attraverso un Drift tube, al cui
interno è presente un gas spinto controcorrente,e al cui è
applicato un campo elettrico uniforme. Qui il tempo di arrivo al
rivelatore non dipende solo dalla massa dello ione ma anche dalla
sua conformazione, in base alla quale gli ioni potranno essere più
o meno rallentati. Ioni con massa più piccola arrivano
prima,mentre a parità di massa arrivano prima quelli più
compatti, in quanto urtano meno contro le molecole del gas.
RIVELATORI:
Si tratta generalmente di Dinodi, cioè moltiplicatori elettronici capaci di amplificare la debolissima corrente prodotta dagli ioni che hanno superato l'analizzatore. I segnali ottenuti in questo modo vengono poi trasmessi ad un calcolatore in grado, con l'opportuno software, di rappresentare l'abbondanza di ogni ione in funzione della sua massa, cioè lo spettro di massa finale. Il potere risolutivo dello strumento determina la capacità di separare tra di loro ioni di uguale massa nominale ma diversa massa esatta. I dati di potere risolutivo sono per convenzione misurati su coppie di segnali separati tra di loro da una valle (h) alta il 10% dell'altezza (H). Il livello di informazione che possiamo ottenere da uno spettrometro di massa dipende dal suo potere risolutivo. Strumenti a bassa risoluzione (es. a quadrupolo) forniscono solo la massa nominale degli ioni,mentre strumenti ad alta risoluzione (es. FT ICR, doppia focalizzazione,etc..) forniscono la massa esatta degli ioni, che in genere definisce univocamente la composizione elementare degli i ioni corrispondenti.ANALISI DI UNO SPETTRO DI MASSA:
In uno spettro di massa, l’asse
delle X riporta valori di rapporto m/z e l’asse delle Y valori di
abbondanza relativa degli ioni analizzati. Dallo spettro di massa si
può risalire alla struttura di un composto incognito, attribuendo
ai singoli ioni una composizione elementare e ricostruendo i
meccanismi di frammentazione seguendo
schemi tipi ci per le varie classi di composti.
Poiché la massa è in grado di rilevare ioni n base al rapporto
m /z, sarà possibile distinguere ioni di diversi isotopi. Gli ioni
isotopici sono dovuti alla presenza in natura di vari isotopi per i
vari atomi. Ad es. il carbonio presenta 2 isotopi ( 12 C, 98.983 % e
13 C 1.107 %), quindi in tutti i composti organici saranno presenti
ioni dovuti a molecole contenenti 13 C, l’intensità di questi
ioni sarà funzione del numero di atomi di carbonio della molecola.
Nell’interpretazione di uno spettro
si segue una procedura abbastanza semplice:
- Identificazione dello ione molecolare.
- Identificazione di ioni caratteristici.
- Identificazione dei processi caratteristici di frammentazione
- Ricostruzione della struttura della molecola sulla base della conoscenza di meccanismi di frammentazione standard.
FRAMMENTAZIONI E RIARRANGIAMENTI:
In uno spettro di massa l'intensità dello ione molecolare è correlata alla sua stabilità correlata a sua volta alla capacità di stabilizzare la corica positiva. Lo ione molecolare può decomporsi in un’ampia varietà di modi ed i frammenti prodotti possono subire un ulteriore processo di scissione. Esistono due grandi classi di frammentazioni:
- Frammentazioni semplici. dovute alla rottura di un legame semplice.
- Riarrangiamenti
(si rompono dei legami, ma se ne formano anche di nuovi)
- Scissioni in α attivate:i legami carbonio-carbonio adiacenti al gruppo carbonilico di un’aldeide o di un chetone si rompono con relativa facilità formando ioni acilio stabilizzati per risonanza.
- Scissione benzilica: si verifica la perdita di un atomo di idrogeno o di un radicale metilico con formazione dello ione tropilio (ione estremamente stabile).
- Scissione allilica: frequentemente la frammentazione degli alcheni produce carbocationi allilici.
- Scissioni in α non attivate: : frammentazioni che avvengono in composti che non hanno eteroatomi e non hanno particolari insaturazioni (idrocarburi alifatici).
I riarrangiamenti sono frammentazioni più complesse in cui si formano anche nuovi legami. Tra questi:
- Retro-Diels-Alder: Il cicloesene, mediante questa frammentazione porta ad un frammento dienico e ad un alchene. La carica positiva e l'elettrone spaiato possono trovarsi sia sul frammento dienico che sull'olefina. La formazione di uno o dell‘altro radicale catione dipende dai sostituenti presenti sui due frammenti, infatti la carica positiva sarà sul frammento che meglio riesce a stabilizzarla.
- Eliminazione di una molecola neutra
- Riarrangiamento di McLafferty: è
una reazione che avviene in fase di gas durante la ionizzazione
quando si usa la onizzazione elettronica. Avviene talvolta su
molecole contenenti un gruppo cheto ed è una frammentazione β con
l'attacco dell'ossigeno sull'idrogeno in posizione γ che porta alla
formazione di un gruppo ossidrile
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